My farm adventure, di Stella Trevisani

My farm adventure, di Stella Trevisani

Ecco come è iniziata la mia caccia al famigerato Job in Farm.

"Mi presento: sono Stella, vengo dalla provincia di Bologna e sono arrivata in terra Australiana il 13 ottobre dello scorso anno.

Dopo quasi 7 mesi passati tra le città di Sydney e Melbourne ho deciso di avventurarmi in Queensland in cerca di un lavoro da bella contadina, con l’obiettivo finale di ottenere un secondo Working Holiday Visa.

Ebbene sì cari amici, l’Australia ve la dovete guadagnare, nulla vi viene regalato, ma se avete il coraggio, la determinazione e la forza di mettervi in gioco Straya è il continente che più vi premierà e vi darà soddisfazioni.

Ok, ora parliamo di cose davvero interessanti. Se siete convinti di intraprendere questa esperienza di vita agricola, fate una breve ricerca in internet per capire il tipo di raccolta disponibile nell’area che vi interessa - tutti gli Stati hanno Farm attive, ma diverse stagionalità in base al prodotto coltivato - e dopo iniziate la ricerca spietata on the spot! Tenete a mente che molti farmer accettano la candidatura solamente se vi presentate di persona.

Dopo aver fatto le dovute premesse vi racconterò, cercando di farla più breve possibile, la mia esperienza personale, con la speranza d’essere d’aiuto a qualche futuro Backpacker.

L’11 maggio si parte da Melbourne, destinazione Cairns.

In questa cittadina, che è la più importante del Northern Queensland, si respira un’aria tranquilla e pacifica, persino gli abitanti hanno volti rilassati e sorridenti. Il centro del paese non è molto grande ma si trova tutto ciò di cui si ha bisogno.

Appena arrivata in ostello, mi sono concessa giusto il tempo di appoggiare le valigie, e poi mi sono fiondata alla ricerca di informazioni riguardo alla zona e al lavoro in farm. Ci sono molti Info Point, purtroppo però nessuno di questi uffici è d'aiuto nella ricerca delle aziende. L’unico consiglio che possono dare è di spostarsi a Mareeba o a Innsfail, due paesi poco distanti dalla città e posizionati nell’entroterra, conosciuti principalmente per le innumerevoli piantagioni di banane.

Presa dallo sconforto, ho concluso il mio primo giorno di ricerca senza alcun successo 

Australianboard Stella Trevisani

Il giorno successivo mi sono recata all’agenzia di viaggi Happy Travel, poiché le ragazze che lavorano al banco organizzano tutti i pomeriggi un meeting gratuito con lo scopo di informare i Backpackers su “Come-Quando-Per Quanto” lavorare e soprattutto “sopravvivere” in farm - e sì ragazzi, perché qualsiasi tipo di mansione troviate, ricordate molto bene che non c’è nulla di non fisicamente stancante. Il 90% dei ragazzi che sceglie di lavorare in Harvest è solo per il motivo di ottenere un secondo Working Holiday Visa o per mettere da parte qualche soldo nel giro di pochi mesi.

Vi riepilogo di seguito i punti fondamentali validi per il Farm Job:

- Se lavorate presso un’unica Farm sono sufficienti 3 mesi consecutivi di lavoro da più di 25 ore l’una (13 payslips, buste paga, totali);

- Se lavorate in più di una Farm perché non siete riusciti a trovare un'azienda che vi garantisse lavoro per tutta la stagione, dovrete arrivare ad accumulare 88 giorni lavorativi (il che comporta più di 3 mesi sicuramente);

mentre per richiedere il 2° Year Eligibility (procedura per il secondo Visto) dovrete:

  • Avere un Australian Bank Account;
  • Possedere il Tax File Number (TFN);
  • Avere un Working Holiday Visa non ancora scaduto;
  • Aver lavorato almeno 3 mesi in Farm.

Fatta questa importante premessa, torniamo a me…

Dopo aver ascoltato i racconti un po' inquietanti dei ragazzi con esperienze precedenti nei campi di banane - ragni, serpenti, chili di frutta sulle spalle e via dicendo - ho deciso che la zona di Cairns non faceva per me, così ho acquistato il biglietto dell’autobus che mi avrebbe portata ad Ayr.

Parentesi molto importante per chi è sprovveduto di un mezzo: ci sono due compagnie di autobus, Greyhounds e Premier, le quali effettuano viaggi lungo tutta la costa dello Stato, la seconda di solito è più economica ma entrambe permettono di viaggiare con valigie e zaini a prezzi più che abbordabili; inoltre è interessante vedere il paesaggio australiano durante il tragitto, il Queensland è una regione magnifica, dal fascino selvaggio.

Dopo 5 ore e mezza di viaggio finalmente arrivo alla famigerata Ayr… che dire, dopo aver ascoltato racconti leggendari di ragazzi che la dipingevano come “il Paese dei Balocchi” per ciò che riguarda le Farm, la primissima sensazione che ho avuto è stata un’estrema tristezza!

Non appena ho varcato la soglia dell’ostello, la receptionist mi conferma che probabilmente per il lavoro c’è da aspettare 3 settimane: SHOCK!!! NO WAY!!! Non potevo attendere così tanto! Presa dallo sconforto, ho deciso di uscire e fare due passi per il paese, cosa che non è servita a scacciare il malumore: solo piccoli shops, fast food, un cinema e un pub, strade quasi deserte e 4 ostelli colmi di Backpackers per lo più disoccupati, incredibile! 

Dovete sapere che nel Northern Queensland i Working Hostels sono la soluzione alberghiera più diffusa. In parole semplici si tratta di un classico ostello con varie tipologie di camere - dalla doppia fino alle camerate da 10 o 12 posti letto - ma la differenza sta nel personale il quale ha lo scopo di procacciare lavoro per i ragazzi che vivono nella struttura.

Ovviamente nulla è regalato, nel costo settimanale è inclusa la percentuale destinata al servizio offerto. Solitamente i prezzi si aggirano tra i $ 150 e i $ 200/220 a settimana.

Dal momento in cui si fa il check-in e si lasciano i propri dati, si viene automaticamente inseriti nella waiting list per il lavoro. Più tardi arrivi più in fondo alla lista d’attesa sei! A volte si può arrivare ad aspettare anche un mesetto prima di essere assunti, ma nel frattempo, ovviamente, si continua a pagare la stessa tariffa per il posto letto! Nessuno sconto per i disoccupati.

Perciò la cosa migliore sarebbe sempre quella di continuare a cercare il lavoro anche by yourself! La macchina è ovviamente l’unico mezzo che permette di attuare una ricerca accurata e che dà la possibilità di raggiungere tutti i luoghi, anche i più remoti, dato che le Farm non si trovano sulle strade principali per ovvie ragioni.

Quindi, armatevi di tutta la pazienza e la determinazione che avete, consultate internet e pagine gialle, munitevi di cartina stradale e partite! A volte è utile anche dare un’occhiata su Gumtree, Seek e Indeed. Se siete fortunati potreste trovare qualche annuncio interessante e ottenere il contatto del datore di lavoro, ma mi spiace deludervi, solo il 10% dei Backpackers trova tramite web una Farm presso cui fare la stagione. Dopo tutto pensateci, chi è quel contadino o proprietario terriero che avrebbe tempo e voglia di postare sui social media?!

Australianboard Stella Trevisani

Ma torniamo alla mia avventura... dopo una settimana di camminate estenuanti nella speranza di trovare qualche impiego - che non c'era - e sempre al 50° posto in lista d'attesa, decido di lasciare Ayr.

I tempi stringono e stare in ostello senza lavoro inizia a pesarmi. L'istinto mi dice di continuare a scendere verso sud e, parlando con amici, vengo a sapere di una cittadina di mare chiamata Bowen, non lontana da Arlie Beach e dalle paradisiache Whitsundays Islands, definita “l’insalatiera dell’Australia” per l’ottima qualità delle colture cresciute e curate nei campi.

Così prendo il mio secondo autobus ed in un’ora arrivo a destinazione. Avendo già fatto una piccola ricerca di ostelli prima della partenza, vado diretta al Barnacles Hostel, faccio il check-in e mi informano che sono solo settima in lista d'attesa: Sounds so Good! Seconda bella notizia: mi viene assegnata una stanza enorme da condividere solo con un altra persona. Wow sembra quasi un sogno!

Esaltata corro in stanza desiderosa di vedere la mia nuova dimora e, non appena aperta la porta, mi trovo davanti una ragazza minuta, con capelli lunghi e disordinati, faccia spiritosa ed una birra fresca in mano appena stappata: è Federica, un’italiana di Torino piazzata quanto me. Dopo varie chiacchiere scopro che lei ha il van e decidiamo di spingerci assieme in ogni angolo del paese pur di trovare lavoro!

Il secondo giorno partiamo presto al mattino per dare via a una nuova “caccia” e, dopo circa un’ora e mezza in giro per i campi ci imbattiamo nella Koorelah Farm, una delle aziende più grandi ed importanti di tutta Bowen. Tra una battuta e l’altra lasciamo nominativi e recapiti all’impiegata d’ufficio, la quale si dimostra particolarmente simpatica e con radici italiane! Appena uscite inizio a pensare che sarebbe bellissimo lavorare per un'azienda come quella…

Dopo un altro paio di ore spese per strada, torniamo in ostello pronte a fare un pranzo veloce per poi proseguire la spedizione. Ma proprio a quel punto avvenne il miracolo, squilla il mio telefono e rispondo

“Hello... ”

“Hello, Rob speaking, are you Stella?”

“Yes, I am”

“Awesome! Could you please come over with your friend? I call from Koorelah… ”

Non appena concludo la telefonata, agitata ed impaziente urlo a Federica “Corriamo alla Koorelah oraaaaaa!!"

Detto fatto! In meno di 20 minuti siamo la, e scopriamo che Rob è uno dei proprietari dell’azienda e che abbiamo ottenuto il lavoro! Ero euforica!

Dopo ringraziamenti e saluti usciamo e io e Fede ci guardiamo sorridendo e iniziando a saltare e gioire come bambine, in una scena all’italiana ahah!! Ce l'avevamo fatta, finalmente… siamo state assunte per il controllo qualità e la selezione di pomodori.

Australianboard Stella Trevisani

Azienda seria, leader nella produzione di pomodori in Australia e fornitrice dei più importanti brand di shopping centre, fin da subito ci hanno garantito turni di lavoro, pagamenti puntuali e massima gentilezza in tutto.

Ormai è un mese che lavoro per loro e posso dire di essere stata fortunata… anche se si sa, la fortuna aiuta gli audaci! 

Ho lasciato l'ostello. Ora convivo con Fede e altri due ragazzi, non potevo chiedere coinquilini migliori.

Nella mia avventura ho conosciuto persone fantastiche e gente fuori di testa. Ho esplorato luoghi nuovi, interagito con aborigeni, incontrato animali mai visti.

Sento che questo è il mio mondo, Bowen ha qualcosa per tutti: rinomate spiagge mozzafiato, paesaggi splendidi, percorsi naturalistici ed eventi locali. 

Qualunque sia il vostro percorso, ricordate sempre che se desiderate ardentemente una cosa dovete lottare e perseverare per averla. Gli sforzi vengono sempre premiati e riconosciuti, soprattutto Down Under.

Ora scusate ma devo andare, il mio sogno australiano continua... "

Stella